Shifting Horizons. Intentionality and architectural Composition_

Composition implies the adoption of an internal order that underlies not only the shape but allows its communicability and transmissibility and so also duration, even of the constituent processes. From the second half of the '900 the principles of order and disorder become less defined: the conceptual and formal fragmentation involves the use of multiple compositional devices, logical-deductive, analog, textual, that announce reports relational, dynamic and interscalari of landscape aspect.

DOI: http://dx.doi.org/10.1283/fam/issn2039-0491/n39-2017/37 

http://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/37/184

Orizzonti Mutevoli 


 

 


 


Architettura e percorso

Architettura e percorso

a cura di Paolo Caggiano e Fabiola Gorgeri, Edifir, Firenze 2017 

Atti 3gA 2016

Architettura e percorso sono due aspetti inscindibili della costruzione del territorio antropizzato. La rete connettiva del patrimonio architettonico genera scenari territoriali costituendosi supporto tra punti e architettura di attraversamento al tempo stesso.          Il volume raccoglie riflessioni riguardo alla relazione tra le infrastrutture di collegamento e le architetture di sosta, l’importanza del contesto sociale e ambientale nella realizzazione dei tracciati viari e nel loro uso, l’aspetto dinamico-paesaggistico delle architetture legate al movimento.

Fabiola Gorgeri, Abitare il movimento 

 


Fragments inside architecture
Frammenti in architettura. Durata e mutamento
Da Le Corbusier a João Luís Carrilho da Graça
 
Edifir, Firenze 2015

Il frammento è un intero dato in absentia, nomina l’oggetto a cui si riferisce e al tempo stesso sottintende l’intero da cui deriva, scaturisce da un’interruzione di continuità mediante la quale la generata parzialità della forma consente nuove relazioni e una diversa modalità del permanere. A partire dalla seconda metà del Novecento, il tema del frammento caratterizza aspetti concettuali e espressivi del fare architettura assumendo valenze molteplici.Nelle diverse accezioni, esso è presupposto al contempo di durata e mutamento costituendo un principio di trasmissibilità. Nel volume si esplora il frammento inteso come un’unità compositiva che consente di individuare categorie e principi metodologici per attuare valorizzazioni integrate e stabilire nuove forme relazionali e di compiutezza. Da Le Corbusier, Aldo Rossi, Peter Eisenman, al frammento come dispositivo di modificazione, da Vittorio Gregotti a João Luís Carrilho da Graça, esso è ricondotto ad un fatto formale mediante il quale attuare una progettazione critica dei luoghi.
 
 
FRAMMENTI IN ARCHITETTURA
DURATA E MUTAMENTO
da Le Corbusier a João Luís Carrilho da Graça
 
EDIFIR, Firenze 2015 
responsabile progetto editoriale: Simone Gismondi
redazione: Silvia Frassi 

 

 

 

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Abitare la scuola

L'architettura è un'arte collettiva. L'opera architettonica è sempre un'espressione corale di differenti attori ancor più nel caso di un progetto complesso come quello della scuola, punto d'incontro diretto e capillare dell'istituzione con la quotidianità e specificità della realtà locale.

La scuola costituisce un tema cruciale nella progettazione e nelle politiche urbane: l’evoluzione degli spazi destinati alla formazione di chi rappresenta il nostro futuro.
Lo spazio scolastico come parte essenziale del setting educativo, il dialogo architettura-pedagogia, la partecipazione della comunità-scuola alla strutturazione dell'ambiente, l’edificio scolastico come occasione educativa per la sostenibilità ambientale, sono i temi più rilevanti.
L'edizione 2010 della 3gA (tre giornate di studio organizzate ogni due anni dall'OAPPC di Pistoia)mette in luce le teorizzazioni e le esperienze che legano il ripensamento degli spazi al rinnovamento della didattica, dando voce a pedagogisti, insegnanti, architetti, pianificatori e   amministratori, con la convinzione che un progetto complesso come quello che vuole offrire risposte alle necessità dell’abitare della comunità scolastica debba riferirsi alle sinergie che nascono da tutti gli attori e protagonisti della vita della scuola come progetto.

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Progettare per Firenze

Firenze 2005 

Timelight, centro per le arti visive a Firenze

Il tempo e la luce sono sia concetti astratti, sia elementi fisici quando la materia li accoglie e si rendono concreti in un luogo.
Progettare in fondo, è anche intraprendere un ideale viaggio in cui ciò che, spesso inaspettatamente, incontriamo e conserviamo in astrazioni, prenderà forma ed avrà il desiderio di essere.


Occupando una zona limite della città, una zona di transizione caratterizzata da un’edificazione disomogenea e da numerose linee della viabilità, l’ipotesi progettuale si pone quale fulcro tra la città storica, che da qui si scorge come una ‘veduta’, e il territorio extraurbano.
L’esistenza di tracce delle attività a cui l’area ha offerto la sua vocazione, un'ex fabbrica tessile, una cava di rena e i segni ormai confusi dell’identità agricola, è considerata nella sua caratteristica causale determinata dalla presenza del fiume.
L’orientamento dell’intervento segue, infatti, le direttrici del luogo, quali il fiume Arno e le impronte di un paesaggio rurale, riscoperto per frammenti.


"Mi assegnai un compito: fare un disegno che rappresentasse la luce.
Ora se tu ti dai un compito così grande, la prima cosa che fai è fuggire da qualche parte poiché è una cosa impossibile da fare. Tu dici che il foglio bianco è l’illustrazione, cos’altro c’è da fare?
Ma quando io misi un tocco di inchiostro sulla carta, realizzai che il nero era dove io avevo messo ed il disegno divenne assolutamente luminoso.
Io dissi che tutti i materiali in natura, le montagne ed i ruscelli, e l’aria e noi sono fatti di luce che è stata spenta, e questa massa sbriciolata chiamata materiale, proietta ombra e l’ombra appartiene alla luce.  Allora la luce è davvero la sorgente di tutto l’essere.
Ed io dissi a me stesso: quando il mondo era un magma senza nessun tipo di forma o direzione, il magma era completamente impermeabile al desiderio di esprimere, il quale era un grande congelamento della gioia, e il desiderio era un solido modo per rendere possibile la vista.

Una forma esprime la propria idealità. L’idealità della forma segue il desiderio di realizzare un sogno o una fede e parla di cose inseparabili.
Forma è ciò che rende riconoscibile un intero costituito di parti inseparabili. Questo vale sia per la natura che per l’arte.[…]la natura crea senza l’uomo, ma ciò che l’uomo crea, la natura non può produrlo senza l’uomo.

Il progetto porta all’esistenza ciò che l’idea, ossia l’idealità formale, ci comunica.
Potremmo anche dire che questa idealità può essere indagata con l’essenza di una cosa, mentre il progetto mira a impiegare le leggi della natura, in circostanze date, per porla in essere, consentendo alla luce di entrare in gioco."

Louis I. Kahn, 1968-1973

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Aldo Rossi. Perspectives from the World_ International Conference in Milan.
Architecture of the possible through fragments and lacks. On Aldo Rossi

«The fragment is also the reduction of the possible» (Aldo Rossi, Quaderno azzurro Q42, September 23, 1990).
The theoretical research of Aldo Rossi is a support for identifying some operational categories related to the theme of fragment in the meaning of lack, that is presence of an entire mutilated around which the composition is constructed.
The connotative discontinuity of the composition by fragments is of a temporal nature, linked to the analogical process that urges and establishes or to the more directly mnemonic process that the residual piece evokes.
The configuration is discontinuous but not necessarily heterogeneous because the included pieces are part of the same nature, geometric and architectural,
The compositional result is obtained through different instruments that work mainly by addition, inclusion, repetition, scale variation and dislocation.
The morphological and aesthetic result has the "concrete" dimension of the dream represented by some operative categories.
Italian cities and art are clear and constant references in Rossi's theoretical and design research, like Milan, Venice and the Venetian landscape as well as cities and landscape of Tuscany. At the same time, some overseas experiences are fundamental for the general reflection and development of some topics dear to him.
During the American stay in the late 80s, he made a series of drawings for the cover of the issue 9 in May 1987, of the New York magazine Art-forum 25, titling them Fragments.
This graphic experience constitutes a nucleus of reflection that adds to the scientific and objective definition the significant value of the subjective and personal experience, such as to condition the representation of graphic drawings and projects. The first graphic hypothesis is a fantasy of pieces taken from their own projects and from American urban landscapes, assembled according to a narrative, almost filmic sequence: scenographic pieces united sequentially following an internal proportional rhythmic order emphasized by a precise play of complementary saturated colors. The graphics are clear, almost an incision and the attention to detail shifts the attention from the whole to the particular.
The successive drawings progressively abandon the rigor of the rhythmic succession towards side-by-side pieces that mutually contaminate each other in a graphic strip that fades from one scene to the next, forming a unique scene: the urban representation becomes more and more the landscape representation in which the perceptual and subjective presence is decisive.
The architecture of the city is defined through analogous architectures acting according to a narrative methodology, of evocative and symbolic pieces.
The physical fragment is simultaneous to the mnemonic fragment: it becomes a design device so as to be able to enumerate some distinct operational categories, such as the analogy, the citation, the mnemonic reference or monito, activating a reflection on the locus through the world of forms, mainly from the past.
 
International Conference in Milan.
Politecnico di Milano, 11-12-13 giugno 2018 

 


L'Aquila oggi...
6-7 Novembre 2010, diciannove mesi dopo il terremoto

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Il tema del recinto
Il Centro congressi ad Agadir di Rem Koolhaas e il Museo Reina Sofia a Madrid di  Jean Nouvel, adottano entrambi il tema di recinto: la delimitazione che da sempre individua un luogo, uno spazio condiviso caratterizzato e riconosciuto tale. Nel primo caso il limite pur se interrotto in sezione, è iconico di un contenitore di frammenti: di una palingenesi, di una metempsicosi, che consente continuità attraverso elementi archetipici ed una prassi del farsi. Un richiamo a quel mare di sabbia che modella le sue forme sinuose, all’oceano, al continuo disfarsi e rifarsi del paesaggio di terra del marocco meridionale: un effimero che conserva continuità.
Nel secondo caso il limite è fragile e dissolto nella tipologia stessa del grande isolato a corte, tipicamente spagnolo. All’interno della corte i corpi di fabbrica perdono consistenza e sono percepiti come superfici che trasformano anche la realtà in immagine irreale, in sequenze filmiche: il visitatore diviene spettatore-attore di un sogno, l’esterno è ancora percepito, visibile ma è come proiettato su superfici trasparenti che dissolvono in immagini sovrapposte la concretezza dei movimenti reali.

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

A nord di Prato

A nord di Prato. Immaginare un'altra città. Dall'8 al 28 Ottobre, in mostra al Cassero medievale di Prato, fotografie e progetti dell'Area Fabbricone a Prato.

Fotografia e architettura per la lettura e la rappresentazione della città esistente verso  l'immaginazione di città possibili. Immagini e disegni progettuali sono il risultato delle 'interconnessioni' tra i workshop di fotografia e di progettazione architettonica.

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Un gelato ad El Jadida

El Jadida, Marocco, 2007-2008
Laboratorio per la produzione e la vendita di gelato e cibi da asporto

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Sistemazioni esterne a Montecatini Terme
Montecatini Terme - PT, 2009-2010

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

Redevelopment of industrial areas

Prato nord, area fabbricone

Bratislava, primo premio prof. Hruška per Nikola e Igor sul lavoro seminariale 2010-2011.

"The main goal of this project is to revive a former industrial area and to find new usage to industrial complex and objects.[...] It has lost its original character, so that is why has been necessary to enrich it and to connect again the area with the city center."

 


Musa pensosa

Più codici di lettura si sovrappongono esaltandosi nella loro autonomia cromatica, formale, cronologica.

Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Roma

 


Click sulla foto per vedere la galleria fotografica

 

 

 

Copyright Eredi Gorgeri Aldo - P.IVA: 01723480479 - web: ITACAD